Come sopravvivere a Rodi . 3

martedì, settembre 13, 2016







Rodi è un'isola frequentatissima dagli italiani, se cercate un luogo dove perdervi stranieri tra le strade, qui vi rimarrà difficile. Non solo perché il vociare di sottofondo è, molto spesso, nella vostra stessa lingua, ma anche perché la storia di quest'isola vi ricorderà da dove venite. 


Nonostante l'Egeo e la lontananza quest'isola è legata a doppio filo con il nostro paese, in particolare con una parentesi della nostra storia di cui non dovremmo andare fieri.

Con i trattati che posero fine alla guerra italo-turca nel 1912 Rodi divenne italiana e lo rimase fino al 1943 quando, dopo l'armistizio, l'isola fu invasa dai tedeschi.

Nell'oscurità del periodo, gli italiani qui non vengono ricordati male, perché nonostante l'emanazione delle leggi laziali nel 1938, la comunità ebraica non venne né deportata, né vennero perpetrati atti violenti. Quando arrivarono i tedeschi sull'isola uccisero 15.000 soldati italiani e deportarono gran parte della comunità ebraica.

L'isola di Rodi ha una storia antichissima, già abitata nel Neolitico, invasa dagli Achei nel XV sec. a. C. e poi dai Dori.

Con l'indebolimento della Grecia venne presa dai Persiani e poi da Alessandro Magno.

Quando Alessandro morì i suoi generali (TolomeoSeleuco e Antigono) si divisero l'impero, la storia del Colosso di Rodi è legata a questa vicenda. Infatti l'isola aveva stretto legami con Tolomeo (Egitto) ed Antigono decise di rompere l'alleanza assediando la città di Rodi. Quando si raggiunse la pace e l'assedio fu tolto gli abitanti dell'isola decisero di vendere gli equipaggiamenti lasciati dagli assedianti e di far costruire come ringraziamento una grande statua al dio Elios.

« Il più ammirato di tutti i colossi era quello del Sole che si trovava a Rodi opera di Carete di Lindo, discepolo di Lisippo. Esso era alto 70 cubiti [circa 32 metri]. Questa statua, caduta a terra dopo sessantasei anni a causa di un terremoto, anche se a terra, costituisce tuttavia ugualmente uno spettacolo meraviglioso. Pochi possono abbracciare il suo pollice, e le dita sono più grandi che molte altre statue tutte intere. Vaste cavità si aprono nelle membra spezzate; all'interno si possono osservare pietre di grande dimensione, del cui peso l'artista si era servito per consolidare il colosso durante la costruzione. Dicono che fu costruito in dodici anni e con una spesa di 300 talenti ricavati dalla vendita del materiale abbandonato dal re Demetrio allorché, stanco del suo prolungarsi, tolse l'assedio a Rodi. Nella stessa città ci sono cento altri colossi più piccoli di questo, ma tali da rendere famoso qualunque luogo in cui si trovasse anche uno solo di essi. »

(Plinio il Vecchio, Naturalis historia, XXXIV, 41 sg.)
Sul Colosso di Rodi ne sentirete di tutti i colori (ogni turista ha la sua versione da raccontare), sappiate che questo è il motivo per cui fu costruito, l'artista che se occupò fu Carete di Lindo, era alta 32 metri e probabilmente per costruirla furono usate le putrelle lasciate lì durante l'assedio. 
La costruzione durò 12 anni e la statua rimase in piedi per 67 anni finchè l'isola non fu colpita da un terribile terremoto nel 226 e la statua cadde in mare.

Quando l'isola fu conquistata dagli arabi questi smembrarono la statua e la vendettero.

Sul fatto che la statua avesse i piedi uno a destra e uno a sinistra del porto e che le navi ci passassero sotto, questo appartiene più al mito che alla verità. Sappiate che questo è quanto, ma nessuno vi controllerà quando racconterete a memoria agli amici la storia del Colosso magari aggiungendo a braccio qualche dettaglio!

I cavalieri

Rodi è anche l'isola dei Cavalieri, nel 1309 infatti passò sotto il controllo dei cavalieri Gerosolimitani che costruirono la città di Rodi come una perfetta città medievale. Le sue mura, le fortificazioni, le stradine, ci riportano ancora oggi indietro nel tempo.
Il doppio ordine di difesa non riuscì però a resistere all'esercito di Solimano il Magnifico che conquistò l'isola costringendo i Cavalieri a ritirarsi a Malta (diventando l'ordine dei Cavalieri di Malta). Gli arabi rimasero per oltre 4 secoli, influenzandone la cultura.

Su quest'isola ebrei, musulmani e cristiani (ortodossi per lo più) coesistettero tranquillamente fino alla seconda guerra Mondiale, un segno eloquente di come l'uomo possa convivere nella diversità.

La terrazza del nostro albergo affacciava su una moschea, il minareto si stagliava sui nostri tramonti estivi ricordandoci la Turchia, che abbiamo tanto amato, a pochi metri in una stradina stretta la sinagoga e, sempre li vicino, la chiesetta ortodossa.
Negli stretti vicoli medievali. Una grande commozione nella consapevolezza che questo è possibile, che lo è già stato.

Rodi città-cosa vedere

La città fortificata è molto affascinante, vedendola arrivare si staglia nel suo colore ocra sul cielo levigato dal vento. Noi siamo arrivati verso le 23, la prima volta che ci siamo inoltrati dentro le mura ed ad accoglierci è stata una fiumana di turisti, luci e cotillon. Ma non lasciatevi intimorire, passate le strade più battute, Sokratous, Hippocrates, Aristotelous (si, lo so, questa volta tenetevi alla larga dai filosofi!), se vi addentrate nella parte più alta scoprirete un modo tranquillo di vicoli suggestivi.

Da non perdere Via Ippoton (la via dei cavalieri) con le "case" delle diverse nazionalità che appartavano all'Ordine e che avevano qui la loro residenza di rappresentanza. Arrivati al culmine della salita troverete il Palazzo del Gran Maestro, che vale decisamente la visita. Fatto ristrutturare dagli italiani avrebbe dovuto ospitare Mussolini e Vittorio Emanuele III, i quali, però, non vennero mai sull'isola, nei grandi saloni troverete con un certo effetto il nodo Savoia con il motto della casata FERT.



Continuate la passeggiata passando davanti alla Torre dell'Orologio, alla Moschea di Solimano.
Da vedere ancora durante una passeggiata la Moschea di Rejab Pasha, troverete tra le cose segnalate anche i bagni turichi, la struttura però non è visitabile e da fuori si vede ben poco.

Tra i vicoli scovate la chiesa bizantina di Aggios Fanoùrios, da fuori passando in un cortile poco visibile, sembra una costruzione moderna, entrati in quello che sembra un prefabbricato scenderete una scala per accedere alla piccola chiesa antica. Un'esperienza molto suggestiva, canti gregoriani, un odore intenso di incenso, pareti oscurate dal fuoco dei ceri accesi nel tempo, in cui appaiono come ombre figure di Santi, dietro l'iconostasi si scorgono altri affreschi. Non riesco ad apprezzare appieno la visione artistica, mi manca l'aria,  esco.

Questa la mia personale esperienza con queste chiese, ma consiglio assolutamente di cercarle ed entrare, per assaporare la magia che il tempo crea, dei riti dell'uomo, dell'arte.
L'arte consapevole dell'artista e quella del tempo che crea a prescindere e malgrado tutto. Abituate gli occhi all'oscurità, resistete al primo acre odore e scovate volti di Santi, Vergini, mani, vesti.

Il Museo Archeologico non è assolutamente da perdere, non sottovalutatelo, ci vorrà un bel po' per visitarlo, sopratutto se vi perdete tra le salette al piano terra dove potrete ammirare bellissimi vasi greci. Tra i tesori più pregevoli la Venere di Rodi, opera iper naturalistica di una giovane che con disinvoltura sembra uscire da un bagno. Ci ricorda i momenti rubati dei quadri di Degas.
Il giardino nascosto ed inaspettato è un'occasione per una sosta tranquilla e suggestiva.



Una giornata dedicata a Rodi città è sufficiente per visitarla tutta con calma. Per godere di alcuni scorci, per una passeggiata nel tardo pomeriggio nel fossato lungo i bastioni consigliamo di tornare presto la mattina o nel tardo pomeriggio.



Per lo shopping compulsivo Odus Sokratous è la strada che fa per voi.

Il porto di Mandraki con la torre medievale del castello di Agios Nikolaus e le due torri con il cervo e la cerva (leggenda vuole posizionate dove una volta si trovava il Colosso di Rodi), offre una piacevole passeggiata e una bella vista sulla città vecchia. Spingetevi fino alla Nea Agora (il mercato nuovo), non aspettatevi niente di eccezionale, ma qui potrete trovare souvenir a poco, dolci arabi ed un locale eccezionale per colazioni e non solo.
Qui troverete a prezzi da panetteria Spinako Pita (torta ripiena di spinaci e feta) e torte salate al formaggio ma non solo tipiche della tradizione greca. Ottimi caffè (sullo stile Starbucks) e spremute fresche. Zona poco turistica, anche se praticamente davanti alla fermata capolinea degli autobus. Ottima soluzione per i pranzi da spiaggia/gita.

Io vi ho trovato la girella all'uvetta con un sapore identico a quella che mangiavo a Parigi...è stat ala mia colazione fissa! (anche se non proprio tipicamente greca!)

Fuori Rodi città


Come già detto in un post precedente una delle mete che vi sentirete consigliare e tra consigliare è Lindos, vale decisamente la pena arrampicarsi fino all'Acropoli perché è un luogo suggestivo.
Di per sé rimane ben poco, poche colonne ma basta per rendere il luogo magico. Il bianco del marmo disegna architetture metafisiche con il blu cobalto del mare. Cercate anche la chiesa della Panagia dove tra i Santi troverete uno strano San Cristoforo Cinocefalo (ovvero dalla testa di cane).

Ancient Kamiros, uno dei siti archeologici più famosi dell'isola, suggestiva questa antica città di cui rimangono solo le fondamenta distrutta per ben due volte da un terremoto (la mente va ad episodi vicini nel tempo e nello spazio). In un'ora il sito si può visitare con calma, è una piacevole e suggestiva passeggiata tra i resti della città, un luogo di riflessione sull'uomo e sulla storia.
Sulla relazione tra l'essere umano ed il tempo della Terra, dell'Universo.

Se andate in pullman dovrete aspettare la corsa di ritorno, sicuramente conviene essere autonomi per proseguire agevolmente con altre cose da visitare. Se siete in pullman approfittate per prendervi del tempo per ascoltare e meditare. E' il luogo giusto.




L'isola di Simi. Una piacevole gita in barca di una giornata se avete tempo e volete una pausa dalla spiaggia. Approderete nel paese più grande dell'isola con casette abbarbicate color pastello, mercatino della frutta, bar piacevoli, tre ore libere e poi una tappa sul ritorno ad un monastero (decisamente evitabile). Costo del biglietto 17 euro a persona. Piacevole, ma non indispensabile.  Un luogo in cui viene voglia di restare, magari tre giorni lontano dalla folla, in una casa sulla spiaggia.








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