Sicilia

lunedì, settembre 28, 2015


Un paese a cui la colomba | diede in prestito il suo collare, e il pavone | rivestì dal manto delle sue penne | Par che quei papaveri sian vino | e i piazzali delle case siano i bicchieri. (La Sicilia)

Ibn Hamdis (1056 ca.-1133)


Una settimana al mare in Sicilia. Quest'anno ci siamo fatti sedurre dalle onde, anche se non siamo "tipi da spiaggia" in nessun senso.
Una settimana nella punta più meridionale della Sicilia, nella provincia di Ragusa.

Volo e pernottamento prenotati con largo anticipo (a fine aprile, quando le vacanze sembrano lontanissime e ti sembra folle quel gesto), si decide come settimana la prima di settembre.

Vengo a scoprire dalla voce entusiasta di mia madre al telefono che quelli sono "i luoghi di Montalbano" (quelli cioè dove girano la serie televisiva). Archivio l'informazione. Non l'ho mai letto, dovrei.  Quelli sono i "i luoghi del Barocco siciliano", sono radical, lo so. Sono i luoghi in cui il mondo arabo ha incontrato secoli fa le italicae genti, fondendovisi per sempre. (interessante andare a rivedere questo passo di storia anche solo su Wikipedia).

In un battibaleno, non so neanche come, mi ritrovo sul volo Rayan Air Roma-Catania, al primo di settembre.

La Macchina

All'arrivo all'aeroporto abbiamo ritirato la macchina che avevamo prenotato con l'agenzia Thrifty, che scopriamo essere una filiale della Herz (fila unica al banco della reception).
Attenzione ai costi. Ci avevano preventivato 200 euro per una settimana, ma al momento del ritiro macchina si è aggiunta la spesa per il guidatore aggiuntivo, assicurazione (caldamente consigliata da loro, ma non necessaria) e oneri locali per un totale di 181 euro. Il pieno lo pagate ma viene scalato dal costo se la macchina al momento della riconsegna ha nuovamente il serbatoio pieno (conviene perché il costo che loro fanno a litro è più alto di quello dei distributori che trovate in zona).
Era stato preventivato da contratto un massimo di km totali, superati i quali si sarebbe pagato una cifra dai 0,20 ai 0,50 euro iva esclusa a km. Li abbiamo superati di un centinaio, ma non ci hanno fatto pagare costi aggiuntivi, fortunatamente. 

Dormire

Antica Masseria Adamo, una vera delizia. Abbiamo trovato questo antico cascinale ristrutturato sul sito Homeaway. Un posto bellissimo ad un prezzo molto modico. Ci accoglie Valentina, giovane ragazza del luogo, che ci viene a prendere all'incrocio d'ingresso del paese di Sampietri, località presso cui abbiamo deciso di pernottare. 
La masseria è a 10 minuti a piedi dal piccolo centro. E' un complesso di due caseggiati, il nostro è diviso in due appartamenti, ma in quello accanto a noi non c'è nessuno, nell'altro una coppia, ma la struttura è così ben disposta che la privacy non viene assolutamente compromessa. Come da foto tutto è curato:  due begli ulivi all'ingresso, sedie, tavolino e ombrellone per mangiare fuori e sdraio per rilassarsi, all'interno arredamento curato. Scopriamo che la casa è iper accessoriata, dal frullatore ad immersione, all'aspirapolvere, agli ombrelli e persino il pesa valigie! 
Siamo stupefatti!
Inoltre sul tavolo un cesto con una bottiglia di vino, una d'olio, una d'aceto,un barattolo di pomodori   e uno di marmellata di clementine produzione di un'azienda agricola locale. Il pensiero va già al fatto che non potremmo imbarcarli, visto che abbiamo solo il bagaglio a mano!
In frigo inoltre una torta alla frutta omaggio della casa.

Bell'inizio. La casa è vista mare e c'è quasi sempre vento, a smorzare la calura.

La proprietaria è una signora del luogo, che risiede a Gorizia da anni,  e che anni fa, trovando in abbandono la casa dei nonni, ha deciso di ristrutturarla e farne una casa vacanze.
Abbiamo conosciuto la Signora, una donna molto accogliente che si è premurata addirittura di andarci a comprare i dolci tipici di Scicli nella pasticceria più buona del paese.
Un esempio di accoglienza.


Breve vademecum

Giusto due dritte, che a me sarebbero servite.

-Ascolto.
Ascoltare i consigli dei locali. Le volte che ci siamo affidati ai saggi consigli di un amico che chiamerò "il saggio Peppuzzo", non abbiamo mai sbagliato.

-Gli orari dei negozi.
Gli orari di piccoli supermercati e panetterie, soprattutto nei piccoli centri, seguono l'andamento logico della calura e, nelle località di mare, dei vacanzieri dal piede marino (che hanno il metabolismo al contrario di quelli dal piede "montanino").
Apertura verso le 9.00-10.00, chiusura alle 14.00. Riapertura verso le 17.00-18.00, chiusura 21.00-22.00.

-Cena.
Si mangia anche a tarda ora, non fatevi problemi.

-Il pesce in campagna.
Evitate le località di mare per mangiare il pesce, in special modo Marina di Ragusa

-Buone maniere.
La granita con panna e brioche non si mangia mettendo con il cucchiaino la granita sulla brioche, ma intingendo la brioche nel bicchiere con la granita (io avevo associato la cosa al gesto del cornetto nel cappuccino, ma ho rischiato la decapitazione).

-Take it Slow
Non programmate tappe veloci. Questo punto lo scrivo per me, perché è veramente difficile andare contro la mia tendenza a riempire la tabella di marcia. Effettivamente, però, questi piccoli centri richiedono di essere scoperti perdendosi tra le viuzze, osservando con calma il cambiare della luce sulla pietra ocra.

-Take it Slow 2.
Gli spostamenti richiedono tempo. I paesi sembrano tutti vicini sulla mappa, ma non lo sono.

-Naso in sù (per la serie non guardate dove mettete i piedi)
Camminate guardandovi attorno, a testa in sù. Queste cittadine vi sbalordiranno: è il barocco siciliano che vi colpirà al cuore. Facciate dai movimenti curvilinei, chiese in cima a scalinate ripidissime su cui si affacciano apostoli impassibili alla calura. Superfici concave e convesse come un'onda continua di pietra bianca.

-Stupitevi.
I reggi-balconi. Figure grottesche, mostri, sirene, diavoli escono dai muri a sorreggere i balconi di molti dei palazzi storici di queste città, anneriti, quasi dimenticati, a volte non visti. E' l'eclettismo del '700.

-Le chiese. 
Ce ne sono a decine, in uno stesso centro. Anche se non siete pii, anche se non siete appassionati di architettura, per questa volta concedevi di abbandonarvi al bello. Tanto più che non si tratta né di musei, né di gallerie. Spesso non è necessario neanche entrare nelle chiese (molte dentro non sono particolarmente rilevanti), osservatele da fuori. Rendete omaggio a Gaggini ed al '600.

-Imparare a memoria la data 1693.
Il terremoto del gennaio di quell'anno distrusse praticamente tutti i centri abitati della Val di Noto. Questa data è fondamentale perché a seguito di questo evento tragico furono ricostruite quasi tutte le chiese ed i palazzi della zona. Le guide per ogni bene riportano "ricostruito dopo il terremoto del..."
Ci furono circa 60.000 vittime, viene ricordato come il 23 ° terremoto più disastroso della storia dell'umanità.

-I Carrubi. 
Questo angolo di Sicilia è pieno di questi meravigliosi alberi. Ho scoperto che i loro semi sono tutti uguali e che in passato proprio per questo erano usati per pesare l'oro.
Il frutto, la carruba, è usata anche per dolci e gelati!

- La storia multiculturale dell'Italia.
Mai come in Sicilia, la frangia più a sud della nostra penisola, si può parlare di contaminazione culturale. Qui c'è la prova vivente che nessun popolo vive integro dall'alba della storia per sempre, chiuso in  sé stesso, chi lo fa muore e certo non produce il Barocco, né la granita.
La granita infatti è un dolce portato dagli arabi (loro lo chiamavano sherbet) con la loro dominazione che cominciò circa nell'800.

Il Tour

Noi abbiamo visitato con molta calma le cittadine più rilevanti della Sicilia Orientale, vi riporto in maniera sintetica alcune indicazioni utili ed il tempo necessario per vederle, indicativamente per tutte comunque mezza giornata (ad esclusione di Siracusa) è sufficiente.
In tre giorni si completa il giro con calma, un quarto giorno per Siracusa.

Modica

Isole che ho abitato | verdi su mari immobili | D’alghe arse, di fossili marini | e spiagge ove corrono in amore | cavalli di luna e di vulcani.


Salvatore Quasimodo

Alcuni nomi di località rievocano immediatamente nella nostra testa più che luoghi, prodotti, feste, storie. E' il caso di questa cittadina patrimonio dell'UNESCO. Dico Modica, pensate cioccolata.
Effettivamente l'esperienza della degustazione del cioccolato tipico di questo centro è veramente da non perdere, anche per chi, come me, non stravede per il cioccolato.

Modica si divide in una parte bassa ed una alta,  una cittadina molto affascinante da scoprire passeggiando. Partite dal fondo di corso Umberto I, strada principale di Modica bassa su cui si affacciano importanti e bei palazzi. Camminando si percepisce che questo è il luogo del ritrovo e del passeggio anche dei locali. Meravigliosa con le sue architetture di pietra che assumono una luce
dorata alla sera.

Seguiamo le indicazioni della Routard per un giro a piedi della città (molto utile).

Su Corso Umberto I:
La facciata di Palazzo Tedeschi (n. 152-158), il palazzo non vi sembrerà niente di che...ma guardate bene sotto i balconi...

Chiesa di San Giovanni Evangelista, bellissima la sua scalinata su cui dialogano tra loro i 12 apostoli.

Scendete le scale laterali della chiesa, arriverete in una piccola e suggestiva stradina che vi porterà alla Casa di Quasimodo, ad un piccolo belvedere che si affaccia sulle rocce che fronteggiano la città dove sembra che ci siano delle tombe trogloditiche ed anche alla chiesa Rupestre di San Nicolò Inferiore che ha bellissimi affreschi bizantini (informatevi bene sugli orari, noi l'abbiamo trovata chiusa).

Prendete fiato e cominciate la salita verso Modica Alta, la lunga scalinata vi permetterà di vedere la città bassa dall'alto che al tramonto mi ha dato l'impressione di essere dentro il presepe che mia nonna accendeva sul tavolo in salotto ogni Natale.

Modica Alta ci è parsa veramente intatta, con gli anziani seduti sulle panchine della piazzetta e pochi bar aperti.


Ragusa


Abbarbicata tra le rocce, Ragusa è una città che confonde. Quello che tutti vi consiglieranno di vedere è Ragusa Ibla. Sempre per quelle strane associazioni che il nostro cervello fa in autonomia, subito dentro di me scatta l'immagine di Plaça de Catalugna a Barcellona (niente di più lontano).  Sto scoprendo di avere una mente molto suggestionata da cliché. Ragusa è la parte alta della città, mentre Ragusa Ibla (quella da visitare) è la parte bassa. Un comodo parcheggio vi permette di parcheggiare proprio all'ingresso di questa.
Piccoli vicoli intricati in cui perdersi, scale, facciate barocche, palazzi e chiese.
Camminate scoprendola, passando per strette stradine ad un certo punto scorgerete un'enorme cupola inaspettata, è quella della Cattedrale di San Giorgio sulla piazza principale, spingetevi poi fino al giardino pubblico con cui termina la città, un bellissimo affaccio, tra piante e panchine in cui guardare scorrere il tempo e cambiare la luce.

Accanto all'ingresso del parco un cartello vi indicherà la facciata della Chiesa di San Giorgio Vecchio, un pezzo di 1400 nel Barocco, illuminato in maniera scenografica rimane solo il portone della vecchia chiesa (superstite del terremoto del 1693) in cui si riconosce ancora la figura del Santo Cavaliere con il drago.

Scicli


Famosissima per essere una delle location della fiction Montalbano, ha intelligentemente creato un indotto turistico attorno a questo. 
Tutto è visibile, palazzi, chiese e la Farmacia dove girano alcune scene ed il Comune che è l'Ufficio del Questore di Zingaretti.
Cittadina deliziosa, curiosissima, attraversata da un canale prosciugato, con molti bar graziosi.
Siamo partiti da Piazza Italia  dove abbiamo visitato la chiesa di S. Bartolomeo all'interno della quale è custodita un'opera eccezionale. Dovete essere pronti al Barocco in stile Sud americano, a quella religiosità kitsch che, però, ha di folklore e tradizione: una Madonna a cavallo in cartapesta del 1500 vestita con l'armatura, che brandisce una spada. Imperdibile. Attenzione perché la Routard la segnala nella chiesa sbagliata!). 

La storia racconta che quindici giorni prima della pasqua del 1091 Ruggero il Normanno si sarebbe scontrato con l'Emiro Belcàne e che la Vergine sarebbe apparsa a combattere a fianco di Ruggero per sconfiggere i mori. Questo evento è ricordato tutti gli anni con un'enorm festa  durante la quale viene anche inscenata la leggenda. 

Bocche spalancate ed occhi all'infuori, grosse teste deforme vi attraggono. E' palazzo Beneventano, in cui le chiavi di volta delle porte e le decorazioni sono eccezionali esempi di tardo Barocco Settecentesco, uno stile unico. Teste di mori si pretendono verso di voi e fauci allargate vi risucchiano.

In linea di massima ho adorato tutte le facciate barocche davanti a cui mi sono fermata, ma non ho trovato emozionante nessun interno, vale comunque sempre la pena avventurarsi oltre le porte di queste chiese numerose e bellissime, anche solo per trovare l'anziano volontario che con la velocità di parola con cui vengono lette le controindicazioni dei farmaci nelle pubblicità ci ha raccontato le feste principali della città e dichiarato amore alla sua terra. occhi vivaci e pelle simile al cuoio essiccato, accento siculo, lo abbiamo incontrato nella chiesa di S. Michele.
Narra della festa della Madonna delle Milizie e dei festeggiamenti per la Settimana Santa, la Festa della Gioia,  una festa così tanto bella che, parole sue, si è dovuto rendere il nome maschile. Infatti la festa si chiama "u Gioia". Nonostante la mia vena post-femminista, ho trovato questa spiegazione linguistica commovente, l'uomo ha bisogno delle parole per dare forma alle proprie emozioni!

Questa festa per la quale escono di casa il Venerdì Santo e rientrano alle due del lunedì di pasquetta, ha una canzone a lei dedicata da Vinicio Capossela "L'uomo vivo".

Dal convento di S. Maria della Croce si dovrebbe godere di un'ottima vista sulla città. 
Noi l'abbiamo visto da un'insolita angolazione. Abbiamo sbagliato la salita, tra ragazzini urlanti "turisti!" e topini siamo arrivati sul retro del convento, ma la vista valeva ugualmente la pena.

Ufficio turistico molto accogliente, vi darà tutte le info. necessarie.


Noto

Visitata con molta fretta, prima della partenza.

"Vai a Noto perché lì c'è la pasticceria più buona di tutta la Sicilia Sud Orientale". Queste parole, suonavano come una profezia sibillinica nelle nostre orecchie. 
Grazie al vaticino di Peppuzzo, ho conquistato la tappa Noto.

Il percorso ideale è parcheggiare dalla parte dei Giardini pubblici e poi da Porta Reale cominciare la passeggiata su Corso VittorioEmanuele III. In un susseguirsi di chiese e palazzi arriverete alla meravigliosa piazza del Municipio.  Dalla scalinata del Duomo avrete una bellissima visuale sulla piazza.
Continuate  per Piazza XVI Maggio dove c'è il teatro storico della città, salite per via Galileo Galilei e percorrete via Cavour.
Non ho avuto tempo di salire come avrei voluto fino alla chiesa del Santissimo Crocifisso.

La Pasticceria Promessa è Caffè Sicilia (Corso Vittorio Emanuele 125): possibilità di tris di granite a 5 euro. Sul menù specificano  che non si fanno doppi gusti (niente mischiumi nella stessa coppetta), a far sentire te, ingordo turista che fino a due ore prima pur di assaggiare tutto avresti messo nella granita tre gusti più un cannolo e un arancino, un incompetente del gusto. Qui solo granite per puristi. Tre assaggi per me: fichi piccanti, more di gelso e caffè. Sapori intensi e definitivi. Ottimo anche pesca e basilico. Sul menù interessantissimi gelati dai gusti ricercati.


Sampieri e Pozzallo

Due piccoli centri abitati vicini tra loro. 
Due borghi di pescatori riconvertiti al turismo.
Pozzallo più animata, più grande, con maggiore offerta di tutto, bar, ristoranti etc.

Sampieri più piccola, un bar, un supermercatino ed una panetteria.
La panetteria è risultata essere molto buona, pane e prodotti tipici al mattino ed alla sera freschi (orari estivi: 9.00-14.00/17.00-21.00 o 22.00).
Sulla spiaggia il chiosco Pesca Magica offre a buon prezzo panini, insalate e (se andate in alta stagione, anche arancini ed altri prodotti tipici) tutto fresco ed economico.

La prima settimana di settembre, quando siamo andati noi, sia panetteria che chiosco erano in procinto di chiudere e non facevano più molti prodotti.

La spiaggia di Sampietri, dalla sabbia finissima, l'acqua cristallina e bassa fino a molti metri a largo, ha come panorama quella che nel commissario Montalbano viene detta La Mannara, la vecchia fornace  Penna, abbandonata e decadente.

Cercando la storia di questo affascinate luogo di archeologia post industriale ho scoperto che è stato definito da Vittorio Sgarbi "basilica laica sul mare", mio malgrado, e mi si stringe lo stomaco, concordo. La storia è affascinate, la fornace è stata costruita nel 1912 e distrutta per incendio doloso nel 1924, sembra ad opera di socialisti. I suoi mattoni hanno contribuito a costruire la maggior parte della città di Algeri (pezzi di storia patria dimenticati).

Mangiare

Ristoranti

Un polipo sbattuto sulla spiaggia, la pubblicità di D&G, mi sono stupita con me stessa di avere un immaginario così deludente.
Sarde alla beccafico, cous cous, cannoli, arancini, caponata, i nomi dei piatti come voci dall'oltretomba mi balenavano in mente mentre immaginavamo i posti semplici ed a buon prezzo dove avremmo saziato la nostra fame.
Forse siamo stati sfortunati, o poco accorti, comunque preparatevi, in Sicilia non è un posto dove è così scontato mangiare bene a poco, né così scontato trovare i piatti della tradizione.
Quantomeno nei ristoranti.

Ci sono molti posti turistici dove si mangia non bene a prezzi poco modici.

Mi sento di consigliare, tra quelli provati due posti, uno è assolutamente al numero 1: il ristorante La locanda del colonnello a Modica Alta. Consigliatoci dal fidato Peppùzzo. Locale con cortile interno, raffinato, ma sobrio, con piatti curiosissimi e studiati, ma non pretenziosi.
Due tentacoli di polipo cotti alla perfezione dal gusto straziante come antipasto, uno dei ricordi migliori della vacanza da un punto di vista culinario. Pochi piatti, ma tutti eccellenti tra cui il tonno ala lunga (tipico della zona) e filetti di sgombro su caponatina (la più buona che abbia mai mangiato!).

L'altro il Busacca a Scicli, sulla piazza davanti all'ufficio turistico, un ristorante che ha anche la parte bar, curato con personale gentilissimo. Piatti buoni con pesce fresco. Ottima la pasta con il pesto di pistacchi.

Comunque nessuna locanda in cui a cucinare è la nonna, devo smettere di vedere filmati americani che alimentano gli stereotipi sull'Italia stile Mangia, Prega, Ama. Ci casco io, figuriamoci gli stranieri.

Per i ristoranti comunque vale la regola indicata da Peppuzzo: non mangiare sulla costa, ma all'interno. Evitare le località turistiche di mare.


Street Food

Il "cibo di strada", declinato nei vari format televisivi in diversi modi è il re effettivo della cucina dell'isola. Non abbiamo mai sbagliato, credo perché sia veramente difficile che non sia buono.
Arancini, ovviamente, ma la vera scoperta sono state le scacce. Una sorta di fusion tra pizza e lasagna (non sbavate), una millefoglie fatta con la pasta del pane stesa a velo e piegata più volte su se stessa con come ripieno diversi gusti: ricotta e spinaci, mozzarella e pomodoro, melanzane e pomodoro, pomodoro e prezzemolo, erbette....
Ottima come pranzo, nel caso vogliate fare una lunga pausa prima del bagno.

Le abbiamo trovate buone nel forno di Sampieri, appena sfornate la sera.

La vera scoperta è stato un piccolo locale a Pozzallo, eravamo andati per comprare le scacce dal rinomato Squitty (alcuni nostri amici le hanno provate lì ed hanno detto che è ottimo), ma era chiuso (vedi nota sugli orari), quindi ci siamo affidati alla nostra buona fortuna.
Un bar, rosticceria, vuoto a quell'ora, erano le 18.00 ca., un signore di poche parole che sforna scacce incandescenti. A seguire il mio istinto non sarei entrata, non sempre l'estetica vince.
La rosticceria si chiama Spadaro, tipico ed ottimo.

Granite e Gelati

Preparatevi alla dipendenza. Una mia amica dopo aver provato l'ebbrezza della granita con panna al mattino, ha avuto sudori freddi per mesi appena sveglia.
Piccola parentesi.
Ho provato una sola volta a mangiarla a colazione, ma la cosa non fa per me, inoltre ho scoperto che la brioche di accompagnamento non mi piace (in compenso a Gian ha creato dipendenza dal primo assaggio!). Sentitevi liberi di insultarmi davanti allo schermo, mi rendo conto che questa affermazione mi farà perdere di credibilità, nell'eventualità me ne aveste accordata un po'.

Il tris vincente che vi proporranno è granita+panna+brioche (una grosso pane dolce).

La palma della miglior colazione va a un altro locale dove siamo capitate come seconda scelta, l'ultimo giorno prima di partire. Un bar su cui non avremmo scommesso niente, in cui siamo entrati anche un po' demoralizzati. Proprietaria sbuffante, che elenca interpellata i diversi ripieni dei cornetti come se ti stesse dicendo una cosa che tu dovresti sapere, e invece la costringi a perdere tempo. Un vero personaggio, simpatica. (Pozzallo, corso Vittorio Veneto di fronte al bar Cappello).
Brioche ottime.

Ne abbiamo mangiate tante, per provare ovviamente e decretare la migliore, quindi con raro senso del dovere.
La migliore a mio parere è stata a Ortigia granita di pesche ottima. (Bel Bon, via della Amalfitania 14).
In seconda posizione Il Caffè Sicilia di Modica, gusti particolari e possibiltà di assaggiarne più di uno.
Poi a parimenti Cappello a Pozzallo e il Caffè delle Rose in piazza Duca degli Abruzzi a Marina di Ragusa.

Cioccolata

Un sapore avvolgente e caldo, lega la lingua e poi l'abbandona rimanendo persistente. Un terremoto per i sensi. Il cioccolato di Modica, senza latte e senza burro di cacao. Solo cioccolato.
Dolceria Bonajuto a Modica, davanti al Duomo, entrate in questo tempio. Diversi assaggino su un piatto, cioccolato al sale, allo zenzero, al pepe, al cardamomo, alla cannella.
Barrette a prezzi "modici".
Un scatolina di cartone e due bottoncini neri: la cioccolata imprigiona calda le papille gustative, un secondo dopo aver deglutito arriva il piccante del peperoncino a risvegliarle!


Cosa ci siamo persi

Ci siamo persi molte cose in quella zona per mancanza di tempo. Cava d'Ispica.
Il borgo di Pescatori di Marzamemi. L'Oasi di Vendicari. La Villa Romana del Tellaro che custodisce bellissimi mosaici romani (la visita dovrebbe durare poco circa mezz'ora, si può fare di passaggio). Palazzo Acreide con la sua zona archeologica e la necropoli di Pantalica.
Le sarde alla beccafico.


Cose da evitare

Marina di Modica, turistica.
Pozzallo, se non per una pausa gastronomica.

Libri

Ibn Hamdis, Antologia poetica, traduzione di Andrea Borruso, Tallone, Alpignano, 1993
Salvatore Quasimodo, Tutte le Poesie, Mondadori, 2003
Montalbano (ovviamente)

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