Aix-en-Provence

mercoledì, agosto 12, 2015



Un fine settimana - Fuite de deux jours


Durata: 3 giorni e 2 notti

Quanti: 2 persone

Alloggio con Airbnb: 89 euro per due persone due notti
Mezzo: macchina

Piccola fuga, pétite fuite, come il titolo di una delle serie dei tanti decantati Smart Box (che poi impazzisci per prenotare e non trovi mai l’hotel giusto combinato con la data giusta), ma auto organizzato. Fine settimana in Francia, partiamo in macchina dopo aver finito di lavorare il venerdì.

Tre sono i punti fondamentali per organizzare una fuga di due giorni:

Punto 1 trovare una meta che sia raggiungibile in poco tempo, possibilmente in macchina, al prezzo giusto, possibilmente non ancora vista, possibilmente interessante 
Punto 2 trovare da dormire ad un prezzo ragionevole in un posto che abbia il parcheggio 
Punto 3 chiedere mezza giornata al lavoro il venerdì pomeriggio 

Punto 1 

La Provenza per noi, che abitiamo in Piemonte, è una buona soluzione.

Aix en Provence, mi balena nella mente un’entrecote servita con frites mangiata in un déhor su una piccola stradina e nulla più, c’ero stata solo di passaggio anni fa, parecchi anni fa, mangiavo ancora carne (evidentemente) e vivevo altrove.

Visti i vaghi ricordi, sembra un’ottima nuova meta.

Aix-en-Provence si è rivelata ideale per essere visitata in tre giorni.

Cittadina tipicamente provenzale, vivace, ha dato i natali ad un grande artista, nonché il mio preferito: Paul Cézanne.

Per chi non lo conoscesse si può definire in due parole l’iniziatore dell’arte contemporanea, senza il quale non ci sarebbe stato Picasso e tutto il seguito (sono una pazza invasata di Cézanne, ma è tutto vero). Cézanne ha cercato di dipingere il mondo andando alla ricerca dell’essenziale, della forma pura, della forma geometrica. Tra le cose per cui vale la pena di vivere secondo Woody Allen nel finale di Io e Annie : “le mele e le pere di Cézanne” (per chi non lo avesse visto aspettando di correre subito ai ripari). Grande pittore di nature morte, di ritratti e quasi ossessionato dalla pittura di una montagna che si trova proprio vicino ad Aix-en-Provence, la montagna Saint Victoire, che io sono intenzionata a vedere!

Comunque luogo trovato, raggiungibile in macchina da casa in 5 ore, perfetto.

Punto 2 

Dopo aver dato un’occhiata su Booking ed aver trovato costi folli, ci decidiamo a guardare su Airbnb. Avevo più volte cercato sistemazioni con questo sito, ma alla fine non ne avevo mai usufruito prima. Trovo diverse soluzioni interessanti e decido di chiedere ad alcuni di loro la disponibilità. Tra i primi mi risponde Stephanie, che offre una camera nel suo alloggio proprio a Aix-en-Provence in un quartiere tranquillo a 15 minuti a piedi dal centro, con possibilità di parcheggio gratuito. Perfetto. Prenoto.
Il nome è Belle Colline en Ville, con Stephanie abbiamo cominciato a scriverci già nei giorni prima, si è interessata su chi fossimo e all’arrivo si è dimostrata veramente accogliente.

Punto 3 

Mezza giornata concessa.

Si parte

Partenza ore 15.00 arrivo ore 19.30 a Aix-en-Provence. L’appartamento si trova in un complesso residenziale molto grazioso con del verde davanti e comodi parcheggi sotto casa.

Stephanie all’arrivo ci offre un aperitivo con un buon vino rosé (tipico della zona provenzale e grande passione dei francesi in generale).

La prima sera giriamo per cercare da mangiare senza esserci informati troppo, dall’appartamento il centro dista 15-20 min. a piedi come annunciato.

In Aix-en-Provence è molto facile orientarsi una volta individuato il corso principale Cours Mirabeau, lungo il quale troverete numerose fontane ricoperte di muschio (da una di queste dovrebbe secondo le guide uscire acqua calda termale, ma noi non l’abbiamo trovata). Aix-en-Provence è infatti un’antica città termale, ricca di acqua e di fontane. Esiste un bello stabilimento termale in cui non siamo stati, con prezzi che ci sono sembrati un po’ alti e commenti contrastanti su internet.

La prima sera dunque vagabondiamo, le stradine ai lati del grande corso Mirabeau sembrano poco animate, solo vetrine di negozi di marca chiusi, il fascino delle cittadine francesi pulite e curate.

Su Corso Mirabeu ci sono numerosi locali e ristoranti, ma decidiamo che non avremmo mangiato lì, molto turistici, troppo chiasso, supponiamo poca qualità.

Troviamo alla fine una piazza gremita di gente (Place des Cardeurs) con praticamente solo ristoranti, tra cui anche un’hamburgeria (con scelta anche vegana) ed un ristorante di cucina cambogiana.

Gli altri più o meno ci sembrano offrire le stesse cose a prezzi più o meno identici (15 euro circa a piatto, come ovunque in Francia da intendersi come portata principale, quindi piatto unico), insalate, qualche piatto di pesce. Scegliamo il primo su cui ci siamo imbattuti, niente di che, ma eravamo preparati. Per compensare il mio ricordo dell’entrecote ordino un’insalata francese.

Il giorno dopo inizia la vista alla città.

Mercato



Dopo aver visitato il piccolo mercato presente il sabato mattina nella piazza del municipio (potete informarvi tramite il sito della città sui giorni ed i luoghi dei diversi mercati che si svolgono ogni settimana ad Aix) dove troverete fiori e prodotti tipici come miele alla lavanda e formaggi, ci dirigiamo all’ufficio turistico (http://www.aixenprovencetourism.com/it/).

Siti legati a Cézanne

Il sito turistico della città promuove il Passaporto Cézanne, un biglietto unico che permette di visitare l’atélier del pittore e due residenze appena fuori Aix-en-Provence dove Cézanne ha vissuto (Bastide du Jas de Boffan e Carriéres de Bibémus), con possibilità di usare una navetta che le collega. Avevo già scritto delle mail con richiesta di informazioni per sapere se fosse necessario prenotare, ma mi avevano risposto che potevo farlo direttamente in loco.

All’ufficio del Turismo scopro che non riuscirò a visitare tutti e tre i siti, perché la navetta non c’è, bisogna spostarsi con i mezzi pubblici. La signorina dell’ufficio turistico ci da tutti gli estremi con gentilezza.

Decidiamo di visitare Bastide du Jas de Boffan e l’Atelier.

Ecco alcune informazioni pratiche.

Bastide du Jas de Boffan 



La visita si può fare solo guidata con partenza ad orari prestabiliti, è necessario prenotare all’ufficio turistico. Le visite, a seconda degli orari, sono sia in inglese che in francese. Tenete quindi presente per l’organizzazione che dovrete fare i conti con l’orario libero o della lingua (consiglio per i maniaci degli incastri come me di chiedere prima o di andare presto la mattina all’ufficio turistico).

Ci si arriva con l’autobus n. 8 che si prende su Avenue Victor Hugo praticamente di fronte al cinema Cézanne in direzione Corsy.

La visita è guidata perché la palazzina, immersa in un piccolo parco, appartenuta alla famiglia Cézanne, non contiene più nulla, ma potrete assistere all’animarsi di una stanza attraverso una serie di proiezioni che vi faranno immergere nella pittura dell’artista, la guida poi vi condurrà nel parco dietro alla villa dove, con un foglio plastificato in mano con riprodotti alcuni dei quadri dell’artista, potrete divertirvi a posizionarvi negli angoli in cui il pittore dipingeva, ritrovare gli stessi scorci dipinti e notare le differenze di paesaggio avvenute con il tempo.

Una visita che mi sento di consigliare, particolare e suggestiva.


Atelier Cézanne 



La visita è libera. Il sito si trova nella parte alta della città e consta del solo studio, quindi una sola stanza, ma che vale veramente la pena vedere.

Raggiungibile con l’autobus n. 5 che si prende da Av. des Belges davanti alla Posta, direzione Cézanne.

Il luogo è magico, tutto nell’atelier è rimasto esattamente come quando l’artista lo utilizzava.

Davanti all'ingresso un piccolo giardino con delle sedie, un luogo senza tempo.

Per altre info. su Cézanne ed i suoi siti 

Il sito del turismo sponsorizza anche dei percorsi a piedi nella città su Cézanne che dovrebbero essere segnalati da delle “C” sul pavimento. Noi ci abbiamo messo un po’ a trovarle, essendo dei piccoli cerchi di ottone, che potete facilmente scambiare per decorazioni del marciapiede. Detto questo, il percorso porta a passare davanti ai diversi alloggi e scuole dove Cézanne, la moglie e i parenti hanno vissuto, davanti ai diversi edifici non troverete però nessuna segnalazione, né spiegazione, tutto è demandato alla cartina che vi forniscono all’ufficio turistico. Persino per una impallinata come me, a metà il percorso ha perso interesse. 

Segnalo però la facciata del palazzo dove si trovava il negozio di cappelli del papà di Cézanne che mantiene parte dell’insegna originale e che si trova proprio su corso Mirabeau.


In tutto questo non ho ancora visto la mia tanto amata Montagna Saint Victoire che evidentemente non si vede dalla città, come invece avevo immaginato.

L’opuscolo Sulle orme di Cézanne che ci consegnano all’ufficio turistico consiglia dei percorsi fuori città che dovrebbero portare ad avvistare la montagna. Decido che ne avremmo fatto uno l’indomani mattina, prima del viaggio di rientro.

Il percorso scelto è quello verso Gardenne a 15 km a sud, peccato che non esista una segnalazione, saremo arrivati la mattina dopo in questo piccolo paese vacanziero senza però riuscire a capire in che direzione andare per trovare la collina dei Frères, segnalata come luogo da cui avere un’ottima visuale della montagna ed in cui poter ripercorrere i sentieri lungo i quali Cézanne dipingeva. 

In questo pessima organizzazione, quindi nella remota ipotesi in cui anche voi vogliate avvistare la famosa montagna, informatevi prima su come fare. Noi alla fine siamo tornati indietro, in questo perdersi di strade ad un certo punto tra una albero e una montagna mi è sembrato anche di vederla (ha un profilo inconfondibile, come quello di Vincent Cassel), ma non so dirvi se sia stata suggestione, visione o realtà. 

Visita di Aix 

Per il resto Aix è una città bella da passeggiare, entrate nella chiesa di Saint-Sauveur dove troverete un meraviglioso polittico fiammingo (non segnalato sulla Lonely Planet) raffigurante un’Annunciazione

Non siamo riusciti a visitare il chiostro, perché era chiuso in quell’orario, lo abbiamo sbirciato dalle grate, sembra valerne la pena. 

Passeggiando passate tra Pl. Albertas, Pl. des Cardeurs, Pl de l’Hotel de Ville Pl. Richelm scendete per Passage Agard su Cours Mirabeu e perdetevi nella parte detta quartiere Mazarino, con le sue vie regolari ed ordinate color ocra, qui scoverete la fontana dei 4 delfini (quando siamo stati noi non visibile per restauri).

Mangiare

Tra Rue Gaut e Rue De la Verrierre troverete molti ristoranti vietnamiti ed asiatici, ma anche turchi, se non scovate subito questa sorta di piccolo triangolo orientale non disperate, lo troverete! Sembra che la qualità sia buona ed i prezzi ci sono sembrati molto convenienti.

Noi abbiamo optato per la cucina libanese ed abbiamo mangiato da Antioche, ottima cucina libanese ad un buon prezzo. Abbiamo preso due menù ed eravamo più che sazi.

Place del L’hotel de ville è piena di posti carini in cui fare aperitivo o fermarsi per una sosta a bere qualcosa.

Prodotti tipici



Il prodotto tipico di Aix, oltre alla lavanda declinata in mille modi/usi come ovunque in Provenza (tra cui il miele alla lavanda), sono i dolci Calissons, piccoli dolcetti a forma di mandorla. Li abbiamo comprati da una delle pasticcerie storiche che li fa ancora in modo artigianale (Roy René, 10 rue Clemenceau). Costano più che altrove, ma ne vale la pena!

Una curiosità: troverete nella zona centrale di Aix (15, rue Gastone de Saporta) un negozio specializzato in Tarte Tropézienne (dall'omonimo nome), una specialità di Saint-Tropez. Questa torta non è altro che una grande brioche farcita con una mélange di tre creme. E' stata inventata da un pasticcere di origine polacca, Alexandre Micka, arrivato in Provenza negli anni '50. Si racconta che il pasticcere fu incaricato di fare il pranzo per la troupe cinematografica che nel 1955, sotto la regia di Roger Vadim, stava girando il film "Et Dieu...créa la femme". Questo film, considerato scandaloso all'epoca,  non proprio un vero capolavoro, ebbe però il merito di essere il debutto cinematografico di una donna che sarebbe diventata una vera e propria icona: Brigitte Bardot. BB era stata scoperta dal regista di cui poi era diventata anche la moglie (adoro il gossip movie!). Ma tornando al nostro dolce, sembra che, proprio in questa occasione, Brigitte Bardot abbia suggerito per questa torta il nome Tarte Tropézienne. I film a volte, non si ricordano tanto per la loro qualità, ma per le storie che hanno creato, in questo caso una pellicola mediocre ha avuto il merito di compiere due battesimi. 

Cosa ci siamo persi

Non siamo riusciti a vedere il Museo Granet, che è un vero scrigno di gioielli, in cui sono conservate opere di Cézanne e Ingres tra gli altri e il Carriére de Bibémus, un’altro dei luoghi in cui Cézanne dipingeva.

Oltre ovviamente alla montagna Saint Victoire (di cui comincio seriamente a mettere in dubbio l’esistenza come per l’Isola che non c’è).

Cosa abbiamo scoperto

Chi era Roi René.

Visitando Aix sentirete spesso nominare questo personaggio, c’è addirittura una sua statua su corso Mirabeau in cui è ritratto con un grappolo d’uva in mano, ci siamo chiesti chi fosse, visto che, nonostante fosse "Roi", certamente non era uno dei re francesi.

Renato d'Angiò, anche noto con il nome di Renato I di Napoli, detto il Buono (Angers, 16 gennaio 1409 – Aix-en-Provence, 10 luglio 1480), tra le altre cose scrittore, sembra sia stato lui a portare il moscato in Provenza.

Libri


per scoprire Cézanne

Paul Cézanne, Lettere, SE editore, 1999
Paul Cézanne, La Peinture couillarde, Editions mille et une nuits, 2006
Emile Bernard, Mi Ricordo Cézanne, Skira, 2011
Emile Zola, L’Opera, Garzanti libri, 2006 
(libro in cui Zola, migliore amico di Cézanne, descrive attraverso il suo protagonista proprio l’amico Cézanne, in seguito a questo libro i due litigheranno)

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